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A uno straniero.
Non domandare, amico mio, qual gente
tenga il paese delle belle forme.
Il nostro genio in sale antiche dorme:
n’assiste il sonno un popolo indolente.
Mentre dai monti al mar corron le torme
a depredare il bel retaggio intente,
su la terra che cela il sogno ardente
dei padri monta un incubo deforme.
Tra le case senz’anima e le strade
senza faccia, nei nuovi simulacri
pur la materia umilïata appare.
O popolo, tu spazza le contrade
d’Italia, e quest’obbrobrïo i lavacri
d’Appennino e dell’Alpi urgano al mare!
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