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Le città.


    Poi che raminga in pavidi ripari
    foggiò la fiera onnivora l’Arnese
    per uccidere e per creare, e scese
    lungo i pingui bacini e gli estuari,

    presso le tombe edificati i lari,
    li ornò di templi e cinse con difese;
    strade ne irradïò: donde contese
    e tregue lungo i lidi e sovra i mari.

    Pace, o fucine, dove su l’incudini
    del dolore l’uom foggia il suo futuro:
    niun nato d’uomo in voi più sia straniero!

    Issate i fari per le latitudini
    a illuminar le vie del cielo oscuro,
    palpitando la terra a un sol pensiero!


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