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d’Arona in compenso dell’alloggiamento, che questa prestava alla compagnia del Capitano Bona. Per tal modo Vigezzo, poverissimo paese, era tempestato da tutte le parti, spogliato dai Commissarii generali, dai Commissarii particolari, dagli Officiali, dai soldati, e quel che è più, a vicenda dalle terre lacuali. Che impertanto vi sia chi possa negare che il pesce grosso mangia il piccolo, noi non lo crediamo. Povero Vigezzo quante boccaccie se ne stavano spalancate per ingoiarli! In questo mentre, cioè alli 18 gennaio 1633 veniva spedito a Domo, Vigezzo ed Antigorio porzione della compagnia Alemanna del Colonnello Fraiburch, in numero di circa ottani’ uomini comandata dal sergente maggiore Marino. Domo distribuiva a questa Valle vent’uno soldati, ai quali, e sino alli 27 successivo agosto corrispondeva non solo le solite paghe, ma pure copiosa quantità di scarpe prepotentemente richieste da quella truppa alla quale ogni genere di violenze, vessazioni ed estorsioni non era staniera, ma anzi famigilar cosa. Risentivansi i Consoli di tante ingiustizie; risentivansi del riparto fatto da quei di Domo; ma le ingiustizie non aveano per questo riparazione. Che cosi voleva la natura di quei tristi tempi.

Intanto, ed a consolazione di tanti mali deliberava il Conte feudatario in maggio 1633 di visitare la Valle. Grandi erano le allegrezze, straordinarii i preparativi per ricevere il ben amato Signore. Recavansi a Fariolo per incontrarlo deputali di tutte le terre in numero di cinquant’otto. Era inoltre ricevuto il Conte Carlo dalla milizia Vigezzina in armi, e da tutta la popolazione chiamata a Santa Maria Maggiore dal suono di tulle le campane, e dallo sparo dei mortaretti. Alloggiava in detto Borgo, e nella casa del Pretore Giacomo Rusca, il quale, generoso com’era, volle del proprio supplire alle spese. Visitato il Feudatario i principali Comuni, sentiti da buon Padre i bisogni, i lamenti dei Consoli, provvedeva a