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di Vigezzo sia sempre stata esente dall'alloggio de’ soldati, nientedimeno per obbedire alli ordini di V. S. Ill.ma dalli diciassette di gennaio del presente anno diede alloggio ad una conpagnia di fanteria Spagnuola quivi mandata da V. S. Ill., quale dopo si compiacque di levarla da detta Valle e mandarla nella val Cuvio et ad istanza di dettaa val Cuvio obbligò li supplicanti a contribuire a detti soldati cinque parpajole per caduna razione il giorno, et se bene li supplicanti sieno poverissimi non hanno mancato di dare la contribuzione conforme alli ordini di V. S. Ill. sin tanto che la compagnia di detta vai Cuvio si è levata, ed assegnato il loro alloggio a Ligiuno; pare che la detta Comonità di Ligiuno che abbi ottenuto da V. 5. IlL che li supplicanti debbano dare la medesima contribuzione, che dar solevano a quelli di vai Cuvio; per cui omai astretti dall'evidente necessità che più non possono sostenere tale aggravio; per ciò fanno ricorso a V. S. IH. umilmente supplicandola si degni compatire all’estrema necessità con sgravarla dalla detta contribuzione. Il che dalla solita benignità si spera, ecc. Abbenché il Conte Serbelloni, a cui questo ricorso era diretto, rispondesse solto il 12 agosto 1631 che in breve si leverebbe la contribuzione; tuttavia prolungavasi essa, come abbiamo già veduto, sino a tutto l’anno seguente. Dividevasi in maggio l’alloggio fra Canobbio, e Ligiuno; dividevasi pure fra i due luoghi, ma non già diminuivasi la contribuzione Vigezzina. Come dunque il Commissarìo generale attenesse la parola data lo dica il lettore.

I Commissarii Spagnuoli sembrava facessersi scherno delle Vigezzine miserie. Appena liberati dal peso sopramenzionato compariva un nuovo ordine del Conte della Riviera in data 22 decembre 1632, col quale comandavasi pagassero l’Ossola, Antigorio e Vigezzo lire trent'una al giorno alla terra