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d'argento del valore di circa lire due mila: il signor Giovanni Battista Franzinetti da Re che nell'anno 1822 donava una Via Crucis degna di considerazione: Sua Eminenza il Cardinale Giuseppe Morozzo Vescovo di Novara che nel 1826 spediva al Santuario un rame rappresentante l'Effigie della B. V. del Sangue, e nell'ultimo suo testamento legava il suo calice d'argento di molto valore: il signor Lorenzo Fea da Carrù, Ricevitore delle Regie Dogane a Re che nel 1826 faceva eseguire in argento, e quindi donava le chiavi con catena e piastra, che servono per chiudere ed aprire la preziosa Reliquia del SS. Sangue: Sua Eccellenza il Conte Giacomo Mellerio che nel 1833 spediva a Re un prezioso calice d'argento: l'Eccellentissimo Cavaliere Cacherano d'Osasco D. Teobaldo dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata, Gran Croce decorato del Gran Cordone della Sacra Religione, ed Ordine militare dei Santi Maurizio e Lazzaro, Cavaliere di S. Giovanni di Gerusalemme, e della Corona Ferrea d'Austria di prima classe, dell'Ordine di S. Gennaro delle due Sicilie, cavaliere d'onore di S. M. la Regina regnante, Grande di Corona, Luogotenente generale, ed Ispettore generale delle leve, che nel 1839 spediva al nostro Santuario un calice d'argento finamente cesellato, e nel 1841 una croce pure d'argento portante il nome dell'esimio e piissimo Donatore. Possano questi devoti benefattori venire rimunerati dalla miracolosa nostra Vergine del Sangue, e possa il pio loro esempio essere di modello e sprone a molti altri.
Parrocchia, e Chiesa di Dissimo. Con istromento delli 16 dicembre 1578, Dissimo venne separato dalla Chiesa di Re, e costituito in parrocchia propria. L'antica e piccola Chiesa venne ricostruita nel 1584, e nel 1702. Essa è sotto il titolo di Santa Catterina vergine, e martire, della lunghezza di braccia 29, e larghezza braccia 14 con un