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Parrocchia e Chiesa di Coimo. Abbenchè non vi sia appoggio alcuno alla popolare opinione, la quale sostiene essere la parrocchia di Coimo la più antica della Valle; egli è però certo che assai remota deve essere la sua origine, e forse la prima che sorgesse dopo la matrice di Santa Maria Maggiore. Nei libri parrocchiali di quel luogo si legge una memoria registrata da certo Paroco Francesco Calciati del tenore seguente — Promemoria ai Paroci di Coimo: nel demolire la chiesa antica parrocchiale di Coimo fu trovata una pietra di marmo fatta nell’anno del Signore 300. Questa lapide più non esiste; ma noi dubitiamo forte che il Calciati sia stato ingannato o dalla popolare credenza, o dai proprii occhi nel leggere trecento invece di mille e trecento. E di fatto a quest’epoca esisteva quella parrocchia, dappoiché troviamo un istromento fatto tra il Paroco, e gli uomini del Comune nell’anno 1316, rogato per Jacobino de Rodis notaio. I libri parrocchiali però non datano che dall’anno 1596, e vuoisi che un incendio distruggesse i più antichi, credenza per altro che noi vediamo sussistere in tutte le parrocchie della Valle, e che, come diremo altrove, devesi attribuire all’orrenda invasione dei Vallesani, avvenuta nell’anno 1487. La chiesa di Coimo, costrutta nel decimosettimo secolo, e distante dall’abitato più di duecento metri, è di forme gentili con cinque altari di marmo d’ottima architettura. Essa è lunga braccia quarantacinque, larga ventiquattro, ed è dedicata a sant’Ambrogio, il cui quadro, non meno che il dipinto della cupola meritano gli sguardi degli amatori delle belle arti. In questa Parrocchia vi sono due oratorii, uno assai ampio, con altari, e balaustre di marmo, dedicato all’Immacolata Concezione, e dove si fanno ordinariamente le funzioni parrocchiali per essere nell’interno dell’abitato; l’altro dedicato a S. Francesco da Paola, e situato nella villa di Mozio membro di questo luogo. Havvi pure un be-