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quindi io spartimento del prodotto in proporzione del risultamento di tale misura.

Gli altri animali domestici del Mandamento sono quelli, che si trovano in tutte le altre parti dello Stato. Fuori delle galline per avere le uova, non allevasi pollame a cagione della scarsità dei cereali. Fra gli animali selvatici, oltre a quelli proprii di tutti gli altri luoghi, vi si trovano abbondanti il camozzo (capra rupicapra), la volpe (canis vulpis), lo scojattolo (sciurus vulgaris), la faina (mustela faina), la lepre (lepus timidus). Fra gli uccelli accenneremo il faggiano ossia gallo di brughiera, o di montagne, ed il francolino; e fra i pesci la sola trota che si rinviene in qualche abbondanza nei due Melezzi, ed è, come già dicemmo, di un sapore squisitissimo. Il camozzo, e la marmotta, particolarmente indigeni della valle Vigezzo, abitano gli alti monti; quello nei folti boschi, e nelle scoscese balze; questa nelle rovine sassose, e nelle deserte rive esposte al mezzodì. La caccia del camozzo non è meno dilettevole, che proficua; inseguito dai cani, che lo scuoprono dalle traccie dell’odor suo, fugge velocemente fra le cime, e le gole dei monti; quando sentesi affaticato cerca di pervenire ad un orrida balza; ivi, mediante un salto ben sovente sorprendentissimo, si rende inaccessibile ai suoi nemici, e più allora non si muove; i cani, latrando continuamente, gli si avvicinano quanto più possono, e quindi anch’essi di piè fermo, lo assediano in quella naturale inespugnabile fortezza; giunge il cacciatore, e con fucili rigati carichi a palla dirige i suoi colpi al povero animale, che a malgrado delle schioppettate, e delle ricevute ferite non si muove, se non quando mortalmente ferito, precipita rotolone dalla balza. Le carni del camozzo sono assai aromatiche, e saporose; la pelle ne è ricercata, e con questa si fanno vesti di lunghissima durata, e massime calzoni dei cavalcatori.