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in leggendo le vicende della diletta patria proveranno conforto ed istruzione, e sentiranno palpitarsi il cuore in petto, ora di consolazione per le prospere, ed ora di dolore per le avverse contingenze, alle quali andò essa soggetta. Per le gravi mende, per l’imperfezione del lavoro, indulgenza chiediamo. Ci sia questa concessa in grazia delle somme difficoltà inevitabili a chi fu costretto trarre la narrazione di cose passate da molti documenti distaccati gli uni dagli altri, interrotti da grandi lacune, scritti spesso in caratteri inintelligibili, e confusi fra loro come i materiali di un edificio, che venisse precipitosamente a crollare dalle fondamenta. Forse molti di essi documenti ci saranno pure rimasti sconosciuti, e giaceranno tuttora nell’oblio dei secoli: a questa mancanza supplisca chi più di noi fortunato saprà nel progresso di tempo rinvenirli, e supplisca pure a quanto venne da noi involontariamente mal fatto.