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grotteschi, e degli animali d’ogni sorta e d’ogni figura, che le davano un singolare aspetto. Noi possediamo un antico dipinto su grossa tavola di legno di quest’antichissimo tempio, sul tetto del quale stanno effigiati una pianticella in piena vegetazione, e la Beata Vergine che afferra pei capelli un uomo, che giù cadeva dall’attiguo campanile. Narra la tradizione, che questa chiamavasi la Madonna del Brenciolo (Iuniperus), e che operava il miracolo su quel quadretto dipinto. Appare poi dal medesimo che il primitivo tempio di Santa Maria veniva costituito da una navata di mezzo alta ed assai stretta, e da due laterali molto basse; che aveva una sola ed ampia porta con un rosone trasparente al di sopra, e diverse finestre laterali strette, e terminanti nella parte superiore ad arco rotondo; che i muri all’esterno erano perfettamente lisci, e costituiti da pietre quadrilatere uniformi, sovrapposte alternativamente le une alle altre; che il tetto veniva formato da tanti pezzi di legno essi pure uniformi e quadrilateri; che sul sommo vertice del frontone, o facciata che voglia chiamarsi, sorgeva una colonna di forma rotonda surmontata da una piccola croce di sasso.
Anche i residui tutt’ora esistenti di questo tempio mostrano a chiare note la sua antichità. Fra questi si vedono 1° una colonna di pietra ollare, ora esistente fuori del borgo di Santa Maria Maggiore verso Crana, sui quattro lati del cui capitello stanno rozzamente scolpiti dei quadrupedi, e degli uccelli di strane forme; 2° un Orso pure rozzamente scolpito in pietra ollare, il quale tiene afferrata colle zampe anteriori, e coi denti una testa di un bambino; 3° una specie di serpente a due teste, e munito di gambe scolpito su di una lapide pure di ollare; 4° diversi grotteschi, e specialmente una grande ruota o rosone trasparente, ed una lunga cornice, o balaustrata ad archi, i quali si vedono sulla facciata dell’attual chiesa parrocchiale. Ora noi sappiamo che queste scul-