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passare le Alpi, e pervenire alle sponde della Toce. E questo è precisamente lo scopo nostro, e la causa della digressione, che ci ha sinora occupati. Tre soli passaggi si trovano pei quali può un esercito dalle regioni oltramontane arrivare al piano dell'Ossola; pel monte Sempione, e valle di Vedro; per la Formazza, e valle Antigorio; pei santi Gottardo e Bernardino e la valle Vigezzo. Si arriva al Sempione camminando a ritroso del Rodano lungo il Vallese , e si sbocca nel piano Ossolano alla sponda destra del fiume Toce. Al S. Gottardo si giunge portandosi più al nord, guadagnando Altorf nel cantone di Uri, e si sbocca a Bellinzona, ed a questo luogo si arriva pure venendo dal S. Bernardino dopo di aver toccato Coira nei Grigioni. Da Bellinzona poi dirigendosi in linea retta all'occidente, e dopo un viaggio di circa dodici ore si arriva alla sponda sinistra della Toce attraversando Locarno, le Cento Valli, e la valle Vigezzo. Salendo il S. Gottardo dalla parte guardante il cantone Ticino in vicinanza di Airolo incontrasi una strada assai disagiosa, che dirigendosi più all'occidente conduce al passo della Formazza, quindi alla valle Antigorio, ed al piano Ossolano lungo la sponda destra di detto fiume Toce.
Ciò premesso ritorniamo al testo di Plutarco. Dice egli, che Catulo, il quale si era posto contro i Cimbri , non volle starsene a custodire i gioghi delle alpi per non separare di troppo le proprie genti, ma giù scese tosto in Italia, e fermossi al fiume Atisone, munendo l'una e l'altra sponda di forti trincee, e costruendo un ponte onde soccorrere quelli di là, se i nemici passando le stretture forzassero la guarnigione da quella parte. I barbari tanto orgoglio aveano, e tanta baldanza contro i nemici, che piuttosto per volere ostentare la robustezza loro, ed il loro ardimento, che per far cosa che necessitati fossero a fare, tollerarono ignudi che loro nevicasse addosso, e camminando così per alte nevi, e per ghiacci ascesero in su le vette, e di là su poi mettendo sotto a se stessi gli