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e forse in questo è veridica la popolare tradizione tutt’ora esistente in Vigezzo. E di fatto il Glareano nelle annotazioni al libro quarto dei Commentari di Cesare, dice manifestamente, che i Leponzii furono in altri tempi dispersi, e confinati nelle sommità delle Alpi: coeterum in universum hoc sciendum Lepontios olim dispersos fuisse, et circum summas alpes occupasse, ecc. Sarebbe vero, dice un moderno autore (1), che i Leponzii altri non fossero che quei seguaci d’Ercole, i quali non fidandosi di passare le Alpi insieme col loro condottiero si rimasero abbandonali nella Valle? Per verità il loro nome in greco indica l’abbandono. Comunque la cosa sia la denominazione di Leponzii scomparve, e subentrò quella di Osci, da cui Oscela, e finalmente Ossola. In quanto a Vigezzo in particolare, noi non taceremo come da alcuni autori, e segnatamente da Guido Ferrari, si argomentasse che gli abitatori della Valle fossero i Vocontii, deducendolo dal nome di Vocogno, che ancora conserva un Comune della medesima. Ma questo ci sembra assai incerto, tanto più che Vocogno è uno dei più piccoli Comuni fra quelli dei quali è composta la valle Vigezzina.

Dalle sopra dette cose erronea certamente risulta l’opinione di coloro, i quali pretendono, che i primi abitatori di questi luoghi fossero alcuni pastori della vicina valle Antigorio. Dicono essi che alcuni possessori di quella valle nello scopo di procurare pascolo al proprio armento s’introducessero a grado a grado nel seno di questi monti; si recassero quindi nei migliori siti e dei medesimi s’impadronissero. Queste visite in pria transitorie e di poca durata sarebbersi fatte in seguito più frequenti e più durevoli; sarebbesi incomincialo coll’edificare delle capanne; poscia delle stalle; finalmente delle case. Così, a loro senso, sorsero i paesi della valle Vigezzo.

  1. Lizzoli: Osservazioni sul dipartimento d’Agogna. Milano 1802.