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nell’Archivio del Comune di Malesco, che le terre inferiori della Valle aveano mossa lite ai Comuni di Craveggia, Vocogno, e Toceno pel motivo che estraevano dal fiume, onde irrigare i propri fondi, una maggiore quantità d’acque di quella che realmente loro spettasse.
Col tempo queste acque si scavarono un letto, e tale, che al giorno d’oggi giunge alla profondità di oltre trenta metri dal piano. E queste sponde corrose dal fiume sempre, più provano, che tutto il piano Vigezzino venne formato dalle acque. Che esse mostransi tutte quante costituite da terreno di alluvione, da sabbia e ciottoli, e tali probabilmente mostreransi a ben maggiore profondità ancora, e sino a che il letto del fiume abbia toccato di nuovo il primitivo fondo della Valle. Cosi il letto del torrente Lovana vicino à Malesco profondo fondo più di venti metri consta di uguali ciottoli di pietra oliare, come la superficie del suolo; ciottoli provenienti visibilmente da un monte di simil pietra situato a tre ore di distanza lungo il corso di quelle acque. Cosi nel piano detto delle Lotte fra S. Maria Maggiore e Druogno trovansi a discrete profondità le torbe e le piante pietrificate, state un tempo colà trasportate, e sepolte dalle acque. Cosi in una parola il pozzo Vigezzino riempissi, ed all’instabile elemento succedette il piano terrestre, che noi osserviamo, ed abitiamo.
Quando ciò avvenisse, invano si tenterebbe per noi di determinarlo. Egli è certo che la Valle era abitata prima assai della venuta di Gesù Cristo, e sembra probabile che non si abitasse cosi tosto asciugata. Tale asciugamento effettuossi senza dubbio per gradi, e lentamente. Le acque ingrossate dalle pioggie dominarono per molti anni quel piano, già loro sede ordinaria. La scomparsa poi degli immensi ciottoli, e dell’infeconda arena, di che tutta esser dovea seminata la superficie, volle essa pure l’opera del tempo, e della paziente e laboriosa mano dell’uomo. Un suolo vergine però è presto fecondo,