si consideri la condizione topografico-geognostica del piano, o bacino della Valle. Tutte le acque sortono col mezzo di due fiumi: uno per l'anzidetto sbocco di Gagnone all'ovest va verso l'Ossola , e termina nella Toce; l’altro per lo sbocco di Manlione all'est si dirige a Locarno, ed al Lago Maggiore. Amendue portano il nome di Melezzo, o come vecchie carte dicono, Malesco; ciò che prova che in origine non ne formavano che un solo; che una sola era la sortita delle acque vigezzine, e che questa dall’antico nome era o viziosa, o stentata. E di l'atto chiare vestigia si hanno tutt'ora dell'incerto vagare dei torrenti sulla superficie del piano di Vigezzo; mucchi di ciottoli rotondi, e di fina sabbia qua e là dispersi nelle campagne, manifesti indizi di seguite corrosioni: banchi di sabbia lavata a poca profondità dal suolo. Nè diversamente poteva correre la bisogna.
Riempito il seno, scacciate le acque stagnanti, quelle che continuavano a discendere dai monti ebbero senza dubbio sul nuovo piano, e per lungo tempo, incerto ed instabil corso; e ciò tanto più quanto maggiore è il numero dei torrenti, che in occasione di lunghe e dirotte pioggia guadagnano il piano, e che colle materie che trasportano si disputano a vicenda il proprio letto. Sembra infatti che il Melezzo, il quale discende dalla così detta Pioda di Crana, e che ora si porta all' est, andasse in altri tempi verso l'ovest, e si congiungesse coll'altro Melezzo, che si porta nell'Ossola. I torrenti delle valli di Ragno, e di Corio, strascinaodo continuamente numerosi materiali , alzarono il suolo tra S. Maria Maggiore e Druogno, ed obbligarono le acque del primo Melezzo ad aprirsi un nuovo sbocco. Queste acque sulle prime con instabil corso visitarono tutto il piano: finalmente discesero a Manlione e lungo le cento Valli a Locarno. E che ciò sia realmente avvenuto, ognuno convincerassi sapendo che nel decimoterzo secolo il Melezzo scorreva ancora a fiore di terra del piano Vigezzino, e bagnava le praterie esistenti fra S. Maria Maggiore e Malesco. Troviamo infatti da una pergamena dell'anno 1265, esistente