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questioni. 93

poeta nell'anno quarto dell’Olimpiade CLXXX, vuol dire 57 anni avanti l’èra volgare; quando si tratta di precisare le due date, non può egli stesso esimersi da una specie d’incertezza, che gli fa modestamente chiamare non improbabili le sue congetture, e conchiude la lunga ed intricata disamina con queste parole: Arbitramur igitur G. V. Catullum anno 667/87 natum, et anno 700/54, vel seguenti mortuum esse. 1

Comunque sia, non si può non saper grado allo Schwab d’aver ridotta la quistione ai minimi termini. Che se poi c’è taluno che non si contenta delle due date stabilite dall'erudito e pazientissimo dottore alemanno, e non può vivere in pace e rassegnarsi a morire da cristiano prima d’aver saputo precisamente il giorno e l'ora, in cui aprì e chiuse gli occhi alla luce il nostro Valerio, vada senz’altro all’archivio di stato civile e domandi all’uffiziale di carico i due certificati.

Dea, magna Dea, Cybele Dindymi dea, domina,
Procul a mea tuus sit furor omnis, hera, domo!



IV.


Ordine e divisione dei carmi.


Non fa mestieri di molta penetrazione d’ingegno per accorgersi a tutta prima, che l’ordine, in cui ci sono state tramandate le poesie di Catullo, non è per nessun modo giustificabile. Il poeta le ha disposte al

  1. Quæst. Catull., III.

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