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giatore; or dall’alto a lanciar sorrisi e sarcasmi, or dal fondo a gettar fango sulla faccia di tutti. A Clodio, Celio, Gellio, Egnazio, Ravido, Alfeno, vengono dietro gli amanti anonimi, ch’ella andava a procacciarsi alle Baie, che provocava per le vie, che prendea per un braccio e conduceva alle feste di casa sua; e poi c’erano i servi, che si contentavano di prender gli sgoccioli di tanto lusso e di tanta lussuria; il bagnaiuolo, a cui men dava copia di quattrini che di sè stessa,1 e finalmente la folla, i magnanimi Remi nepotes; chiunque non avesse i ragni nel borsellino: sacculus plenus aranearum. Alle infedeltà successero i capricci; ai capricci il traffico; alla speculazione sulla propria bellezza la speculazione sulla bellezza delle altre; è la solita storia. Le ribalderìe di Clodio avevano trovato un degno riscontro nelle sozzure della sua sorella.
VI.
Mancata la libertà, i costumi delle donne romane s’andarono sempre più inabissando. I poeti del tempo d’Augusto si faceano un dovere di fuggire le ragazze oneste:
Tum mihi constantis dejecit lumina fastus |
Delia, Cintia, Corinna son tutte da mettere in un