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320 | annotazioni. |
Ultimi dice il poeta i Britanni, perchè da tutto l’orbe divisi, come s’esprime Virgilio:
Et penitus toto divisos orbe Britannos, |
e similmente Orazio:
Serves iturum Cæsarem in ultimos |
Si osservi con che ironica amplificazione ha descritto il poeta i viaggi che Furio ed Aurelio sarebbero disposti ad intraprendere, a spese di lui già s’intende, e con che amara serietà li incarica del non molto nobile ufficio di mezzani.
Non è più leggerezza, volubilità di carattere, mobilità di capriccio, che fa mutar Lesbia di amanti; è libidine cieca ed insaziata, è febbre, furore, manìa: non ama più nessuno, ma tutti stanca, affatica, fa morire di dispetto e di sfinimento. Il poeta rifugge da questo abietto spettacolo, ma non può staccarsi per sempre da quella donna senza sospirare anco una volta al suo povero amore.