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annotazioni. | 317 |
Et gravidæ maduere comæ, quas rote Sabeo |
I profumi ebbero in Roma un linguaggio: indicavano la condizione, la carica, i costumi, la salute delle persone. Conoscere le persone all’odore, come fossero volpi o castori! Quanti studii, quanta esperienza, e quanti romanzi psicologici risparmiati!
Pag. 226. Seu Sacas, sagittiferosque Parthos.
Le vaste regioni, che giacciono fra la Serica ad oriente, la Sarmatia asiatica ad occaso e l’Indie a mezzogiorno, furono comprese sotto la denominazione dì Scythia. Delle tribù che le abitavano pochissimo seppero gli antichi, e pochissimo sappiamo noi delle loro origini. A Erodoto furon soltanto noti i nomi delle tribù a settentrione del Caspio e dell’Eusino. Tolomeo divise in due parti la Scizia. A dar retta a Giustino, Parthi in lingua scitica significa nomadi. I Sacæ occupavano le steppe del Kirghiz Khasaks, e le regioni fra levante e ponente del Bolor; e sono da Plinio annoverati fra i popoli più celebri della Scizia, non senza prima avvertire che: Persæ illos Sacas in universum appellavvere a proxima gente, antiqui Aramæos. Scythæ ipsi Persas, Chorsaros; et Caucasum montem Groucasum, hoc est, nive candidum. I Saci fecero invasioni nella Battriana, e fino nell’Asia Minore e in Armenia, ove una provincia fu da loro appellata Sacasena. Furono disfatti da Ciro, che celebrò
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