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VARIANTI. 251



Pag. 190.          Quaæ sanctum Idalium Sirosque apertos

Dobbiamo al Vossio questa lezione preferibile per ogni riguardo a quella di Achille Stazio che legge Ariosque, e di Scaligero, che cambia l’urios dei manoscritti in Uxios, senza pensare che le terre degli Arii e degli Uxii son tutte chiuse dai monti. Meglio in tutti i casi l’uriosque portus adottato dallo Schwabio, da οὖροσ che significa vento favorevole; o piuttosto da οὖρεεος, secundum ventum habens; ovvero l’uriosque apertos dei codici antichi, assumendo urios, o meglio uros nel senso di monte, dall’ionico οῦρος invece di ὄρος, e intendendo il monte Erice, graditissima dimora di Venere.


Ibidem.          Colis,quæque Amathunta, quæque Golgos

Altri Colchos, fra cui il Fusco; Golgos, con più ragione, l’Avanzio ed altri.




LXVIII.


Pag. 194.          Conscriptum hoc lacrimis mittis epistolium.

Meglio assai di conspersum: la mente corre subito al povero Manlio che scrive piangendo.