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amore ed illusione. | 163 |
4.
A LESBIA.
Viviam, mia Lesbia, amiamo, e le severe
Sprezziam rampogne di chi bianco ha il crine:
Tramonta il sole, e a le purpuree sere
4Sieguono ognor le candide mattine;
Ma se al tramonto piegherà una volta
La poca luce che ne splende in core,
Eternamente a noi l’alba fia tolta,
8Dormirà eterno un sonno il nostro amore.
Viviam, mia Lesbia, amiam, dammi i tuoi baci
A cento, a mille, a cento, a mille, ognora;
E poi che sì ne andran l’ore fugaci,
12Baciami ancor, dammi i tuoi baci ancora.
Ancora, ognora! I tanti baci e tanti
Mescer così, così turbar vogl’io,
Ch’io stesso ignori che men dài cotanti,
16E non invidii alcuno al viver mio.