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amore ed illusione. 157

1.

AL PASSERE DI LESBIA.


O passerin, che de la mia fanciulla
     Dolce e innocente sei studio ed affetto,
     E or t’aizza co ’l dito piccioletto
     Agli acri morsi, ed ora in sen ti culla;4

E, mentre al foco mio non so se nulla
     Di tal gioco darla miglior diletto,
     Ella così la mesta alma trastulla,
     Credo, a smorzar la fiamma aspra del petto;8

Così teco scherzar potessi anch’io;
     E la cura funesta, onde son vinto.
     Un istante bandir dal petto mio!11

La dolcezza n’avrei, che l’agil colse
     Donzella da quel pomo aureo, che il cinto
     Lungamente legato alfin le sciolse.14




Rapisardi 14