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la fortuna dei carmi di catullo |
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dell’Uschner,1 del Berk2 del Klotz,3 e dello stesso Weise,4 del Pohl,5 del Rossbach6 e d’altri parecchi, che su per giù non si occupano d’altro che delle varianti, disposte sovente in maniera da far perdere gli occhi e la pazienza di chi legge; saltando a piè pari sul libro del Lehmann7 sugli aggettivi composti, che occorrono in Catullo e in altri poeti, non che su quello del Ranke intorno all’artificiosa composizione dei carmi del nostro poeta,8 tutta robetta da scuola; io non posso non intrattenermi con ogni riguardo dell’opera dello Schwab,9 la quale, non foss’altro, ha il merito di raccogliere e discutere con molto acume e moltissima dottrina le quistioni tutte, che riguardano la vita e i carmi di Catullo. Accettando in massima parte i risultati delle sue pazienti disamine intorno al nome, alla patria, agli amori e agli amici del poeta, io credo non si possa far molto a fidanza con la sua cronologia, edificio innalzato a forza di stenti sopra la poco solida base d’una data, e che serve a provare la sottigliezza del critico più presto che la certezza dei fatti. A parer mio, il difetto della critica dello Schwab sta principalmente in questo, che studiando troppo gli accessorii più minuti e
- ↑ Cat. C. V. edidit. Car., Uschner: Berlino, 1867.
- ↑ Emend. carmin. Catull.: Hal, 1863.
- ↑ Emendat. Catull.: Leipzig, 1859.
- ↑ Cat. Tib. et Prop. carm. ad prest. libr. lect. acc. recensuit, C. H. Weise: Leipzig, 1868.
- ↑ Lect. Catull. specim.: Sigmaringen, 1866.
- ↑ Lect. codd. Catull.: Breslan, 1860.
- ↑ Regimonti Pr., 1867.
- ↑ Berlino, 1866.
- ↑ Quæst. Catull. lib.: Giessen, 1862.