Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/119


questioni.

e due di fronte col carme XVI, minacciandoli di tutt’altro assalto che di versi per farli una volta certi del suo potere. Non valea proprio la pena di prendersela con quella robaccia. Bisogna pur convenire, ad onor di Catullo, che questi non avea mai presa sul serio la loro amicizia, e li avea tenuti sempre in quel conto che meritavano. Quando essi difatti si dichiaravano pronti a seguirlo fino in capo al mondo, il poeta, mettendo in caricatura la loro pelosa abnegazione, si giova di loro come di mezzani, e manda a dire alla Lesbia l’estrema ed amarissima parola dell’amor suo.