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IN ESILIO


FREMENTI, a piè de le marmoree scale
     Attendean scalpitando i miei cavalli;
     Vesti adorne di perle e di coralli
     Io trascinava per dorate sale.

Su l’arti che adorai, le fulgid’ale,
     Come raggi di sole in su cristalli,
     La gloria raccogliea; leggeri balli
     Intrecciavano i sogni a ’l mio guanciale.

Poi tutto sparve. In un profondo oblio
     Il passato ravvolsi, e calma in faccia,
     Senza pianto o rancor gli dissi addio.

Nè mi sgomento mai che a la minaccia
     Di perder te, perchè non ho di mio,
     Di veramente mio che le tue braccia.