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SGOMBERATURA
TUTTO è sossopra. Ritta in su la porta,
A mano a man che un mobile si cava,
Se qualche intima storia in sè celava
Io la ritesso, ne’ miei sogni assorta.
Un ricordo d’amor là si trasporta,
Qui è la poltrona de la mia dolce ava;
E addio, casetta quieta ov’ei m’amava,
Addio, povera stanza ov’ella è morta!
Poco vale per me che il nuovo tetto
Dove a posarmi andrò, rondine stanca,
Sia profumato, elegante, gentile.
Piangerò sempre, ovunque avrò ricetto,
Que’ neri occhioni, quella testa bianca,
E il mio nido di questo ultimo aprile.
- I Maggio 1881.