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PROPONIMENTO
OGGI gli scriverò che questo vano
Combattere mi stanca e mi martora,
Che in un amor così febbrile e strano
Trasognato il pensier più non lavora:
Or su ne i cieli, a un angelo per mano,
In fronte i raggi d’una nuova aurora,
Or galoppando in mezzo a l’uragano,
Ne l’abisso che chiama e che divora.
Gli scriverò che il triste ingegno mio,
Le mie forze, il mio cor, l’antico orgoglio,
Tutto si perde, e meglio è il dirsi addio.
— Addio dunque e per sempre, o sogni miei! —
Scrivergli questo? Ah, per pietà, non voglio
Che mi prenda in parola: io ne morrei.