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GUERRA


I


SEDUTI insiem ne la poltrona istessa,
     Abbracciati siam li vicino a’l fuoco:
     Si parla de i cavalli o pur de ’l cuoco,
     De ’l tempo, d’una donna o de la messa.

Una donna! Modista o principessa,
     Il soggetto è scabroso; e a poco a poco
     Io mi cruccio, m’esalto e i santi invoco:
     «Perch’egli manca ad ogni sua promessa.

Perch’egli l’ama, quella donna, è certo,
     Se n’ha un mucchio di fogli e di ritratti,
     A dispetto di quanto io n’ho sofferto!

E mi farà morir.... Ma, tanto, basta,
     Noi per vivere insiem non siamo adatti!...
     Io piango, ei sgrida; e la giornata è guasta.