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LETTERA
QUAND’apro i fogli tuoi m’inonda un senso
Non mai provato d’estasi e d’oblio,
Perchè di rose e insiem come d’incenso
Hanno un odor voluttuoso e pio.
Sento d’amore un desiderio intenso,
Sento il bisogno di credere in Dio;
E leggo e leggo palpitante, e penso:
Fanciullo santo, il tuo destino è il mio.
Il tuo destino è il mio: forse lontano,
Chi sa come lontano esso mi porta,
In che abisso mi getta erto e profondo!
Ma gli sorriderò. Dammi la mano,
Fanciullo santo, e ch’io sia viva o morta,
Dammi, dammi i tuoi baci e cada il mondo.