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ASPETTANDO
MI susurrò: Domani? Ed io: Domani
M’avrai ne le tue braccia a l’istessa ora;
Fra i tuoi capelli passerò le mani,
Tu, sognando, dirai che m’ami ancora. —
Ecco, son qui. Lo attendo. A i più lontani
Passi, a ogni lieve suon che vien da fuora
Tendo l’orecchio, e in desidèri arcani
Frugo con gli occhi la gentil dimora.
È un vago nido. Le finestre aperte
Di primavera invitano a l’incanto:
Scherza il sole tra i fiori e su ’l velluto.
Io, l’armi antiche e i quadri, onde coperte
Son le mura, contemplo; e penso intanto
Qual tesoro di baci ho giù perduto.