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RONDINE BIONDA
(ALLA STAZIONE)
L’HO ancora ne la rètina: il visino
Scarno e bianco affacciava a lo sportello
Come in cornice, e un largo vel turchino
S’avvolgeva, tossendo, in sul cappello.
Discorse di quel suo lungo cammino
A ricercare un ciel più mite e bello:
Perchè qui facea freddo, e in quel mattino
L’era gelato un ultimo vasello.
Chi sa, invece, là giù quanta verzura,
Che tinte dove in mar scendon l’aiuole,
Dove in eterna festa è la natura! —
Poi s’adagiò in un angolo, cullata
In qualche viston chiara di sole....
Partiva il treno, e non è più tornata.