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III


SOFFOCATO, da ’l letto a la poltrona
     Le membra ischeletrite a stento ha mosse;
     E la febbre che più non lo abbandona
     Gli zigomi gli tinge a chiazze rosse.

Sciupò ne l’orgie l esile persona,
     Dietro un’ombra d’amor qualunque fosse;
     E sempre spera, mentre il sen gl’introna
     A colpi secchi una profonda tosse.

Così muore. Sua madre, accanto a ’l fuoco,
     Stanca da un ballo de la notte avanti,
     Dove andò tardi e per distrarsi un poco,

Lì sonnecchiava. A un tratto s’alza e viene
     Fisso a guardarlo: con le man tremanti
     Lo tasta.... mette un grido acuto e sviene.