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UNA MADRE
I
DA circa un anno è sposa. I sogni folli
Che a l’ombra de ’l convento ha vagheggiato,
Si tradusser per lei ne i rari e frolli
Amplessi d’un banchier tinto, azzimato.
E mostra adesso dove più si affolli
De gli eleganti il popolo annoiato,
In carrozza su ’l Pincio, a Chiaia, a i Colli,
Un bimbo ne’ ricami soffocato.
Con una balia a cui le foggie prova
Più cariche di nastri e di collane;
E accanto un grosso can di Terra Nuova.
Saluta e ride nel passar tra noi:
Perchè son quella balia, il bimbo e il cane
Giocattoli di lusso a gli occhi suoi.