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II


LÀ un bersagliere, un ruvido coscritto,
     Mezzo sdraiato a l’ombra d’una tenda,
     Suda su la difficile faccenda
     D’intender ne gli sgorbi che gli han scritto.

La lettera è di casa. «Io m’approfitto
     Che Tonio con la bestia a ’l borgo scenda.
     Sappimi dir s’è vero de l’azienda
     Che andrete a far la guerra ne l’Egitto.

Ti spedisco due lire. Quella sciocca
     De la tu’ Gigia piange. Il sor curato
     Quando tratta di te storce la bocca.

Io, tu lo sai, son uomo timorato,
     Ma certi tasti guai chi me li tocca!
     Chi fa l’obbligo suo non è dannato.»