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GISELDA


NE’L mio cammin cui tante hanno affollato
     Varie figure che ritrar vorrei,
     Non ho la mente nè il pensier posato
     Su figurina che somigli a lei.

Tutta moderna. Il volto incipriato,
     I fianchi stretti da un grembiule, i bei
     Capelli in treccie, il fascino celato
     Ne lo splendor de i neri occhioni ebrei;
     
Il garbo egual con che traccia un bozzetto
     E fa de i panni da stirar la lista,
     Ordina un pranzo o un abito in merletto,

Formano insieme un tale accordo strano
     Di donnina da casa e dama e artista,
     Che a disegnarla ci si prova invano.