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falsa apparenza di cattiva riuscita è perniciosa al pari d’un vero disastro. Per facilitare in modo improvido e inopportuno lo smercio delle azioni, il banchiere smove da lontano quel credito universale di cui la professione vive, e provoca quella crisi che può portare in fumo la seducente sua fortuna.

Questo è dunque un gran quesito che la legislazione europea deve sciogliere. Postochè l’opera dei banchieri è necessaria alla diramazione delle azioni industriali, ossia all’adunamento del capitale: postochè senz’aggio largo e pronto non si può pretendere l’opera dei banchieri: qual forma la legge debba condannare nell’aggio, e quale ella debba proteggere, affinchè l’inganno sia minimo, e men ruinoso il disinganno, e le utili opere vengano efficacemente promosse.

Origine della controversia sulla linea di Bergamo.

La controversia, che ferve tra la linea di Treviguo e di Bergamo, non si può intendere, se non si risale alla sua fonte, poiché non è questione d’arte, ma d’interessi. La commissione fondatrice veneta erasi appropriata, come già si disse, la soscrizione di cinque milioni, senza il parere degli interessati, in un tempo in cui già vi correva l’aggio del 9 per 100; vale a dire una somma di quattrocento e più mila lire, post factum, e senza rischio. Gl’interessati se ne lagnarono; varj banchieri viennesi vi fecero far protesta all’adunanza del 21 agosto 1837; e nel processo verbale si possono leggere le sottigliezze colle quali s’impose silenzio ai procuratori. Ma per riuscirvi si era già promessa l’instituzione d’un’agenzia, la quale promovesse colà la spedizione degli affari (ciò che toccava veramente ai direttori in persona), e pagasse e riscotesse in luogo a rischio della società; ciò che non era necessario, nè previsto dagli statuti.

Le trattative si prolungarono; e giova qui riferire alcuni brani d’una nota ch’ebbi allora occasione di scrivere pei direttori.

"Si tratta di porre in mano di terzi parte del patrimonio sociale, senz’ autorizzazione della società, e senza vero bisogno, cosa che non entra nei limiti d’una generale e paterna amministrazione. Poiché non si può dire