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68 mente, e vieni all’abitazione della cella, unde gusta la madre dell’orazione, la quale ti conserva e cresce nelle virtù; e vieni a perfetta purità, e così osserva il voto della continenzia, e non tanto che da uno peccato, ma da tutti s’astiene, conculcando la propria sensualità, macerando e sostenendo il corpo da’ propri diletti sensitivi; macerando dico col digiuno, con la vigilia e con l’orazione, e così diventa umile, paziente e caritativa, e porta e sopporta i difetti del prossimo suo, ed uniscesi col suo Creatore per amore e col prossimo per Dio; sostenendo ogni pena e disagio corporale, purché egli possa guadagnare l’anima sua; e poi sì dolcemente per lo modo detto e staccato dalla superbia, gusta l’odore della santa umilità, e tanto è obbediente quanto umile, e tanto è umile quanto è obbediente. Chi non ò superbo seguita chi è umile, e se elli è umile, adunque è vero obbediente; e così ha Ja terza colonna che conserva la città dell’anima sua; perocché ’l vero obbediente osserva l’ordini ed i costumi suoi; 1’ obbediente non alza il capo della propria volontà al prelato suo, e noi contrasta di parole, ma alla prima voce 1 obbedisce, e di subito china il capo al giogo, e non dice: perchè comandi a me e dici a me questo, e non a quella altra ? ma pensa in che modo possa essare pronta ad osservare 1’ obbedienzia.

O obbedienzia dolce, cli

non hai mai pena!


tu fai vivere e correre li uomini morti, perocché uccidi la propria volontà, e tanto quanto è più morto più corre velocemente, perocché la mente e l’anima che è morta all’amore proprio d’una perversa volontà sensitiva, più leggiermente fa il corso suo, ed uniscesi col suo Sposo eterno con affetto d’amore, e viene a tanta elevazione e dolcezza di mente, clic, essendo mortale, comincia a gustare 1’ odore ed i frutti delli immortali: adunque siate, siate obbedienti infino alla morte. Amatevi, amatevi insieme: legatevi nel legame della carità, perocché in altro modo non potremo giogniaro al termine nostro, nè avere il fine per lo qualo