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44 in virtù. Questa è la cagione perche Dio permette alcuna volta che la mente rimane sterile e tenebrosa, ed attorniata di molte perverse cogitazioni, che non parrà che possa pensare Dio, nè ricordare a pena il nome suo. Guarda che quando tu sentisse questo in te/^medesima, che tu, non venga attedio, nè a confusione disordinala, nè non lassare l’esercizio tuo, nè l’atto dell’orazione, perche’l dimonio ti dicesse: che ti leva questa orazione, che non la fai con affetto, nè con desiderio? meglio li sarebbe a non farla. Non lassale perciò, nè per questo venire a confusione, ma risponde virilmente: più tosto voglio esercitarmi per Cristo crocifisso, sentendo pena, tenebre e battaglie, che non esercitarmi sentendo riposo; e pensa che questa è la condizione de’ perfetti, che se possibile li fusse di campare l’inferno, ed avere diletto in questa vita, e con questo avere vita eterna, essi non la vogliano per questo affetto, tanto gli diletta di conformarsi con Cristo crocifìsso; unde più tosto la vogliono per via di croce e di pena, che senza pena. Or che maggiore diletto può avere la sposa, che essar conformata con lo sposo suo, ed essar vestita d’uno simile vestimento ?

unde perchè Cristo crocifisso nella vita sua non elesse altro che croce e pena, e di questo vestimento si vestì, però la. sposa sua s* reputa a beatitudine, quando si vede vestita di questo vestimento; e perchè vede che lo Sposo l’ha amata sì smisuratamente, però ella r ama e ricevelo con. tanto amore e con tanto desiderio, che non è lingua sufficiente a poterlo narrare; e però la somma ed eterna bontà per farla giogniare a perfettissimo amore,,,ed avere umilità, permette le molte battaglie e la mente.asciutta, acciocché la creatura ricognosca sè medesima, e vegga sè non essare, perocché se ella fusse alcuna cosa si levarebbe la pena quando volesse, ma perchè ella non è, non può; unde cognoscendo sè sJumilia nel suo non essare, e cognosce la bontà di Dio che li ha dato Tessere per grazia, ed ogni grazia che è fondata sopra l’essare:,ma