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vede che Dio l’ha permesse per amore e non per odio, e con quello affetlo che noi vediamo che elle sono date., con quello le riceviamo. Dolce è dunque a desiderare vergogna, perocché con essa si caccia la vergogna.
O quanto ò beata 1* anima che ha acquistato così dolce lume, perocché insiememente odia i movimenti nostri e gli altrui, ed ama le pene che per essi movimenti sosteniamo. Movimento nostro è la propria sensualità, ma movimenti d’altrui sono le persecuzioni del mondo. Reputati dunque, carissima figliuola, degna della pena ed indegna del1 frutto che seguita dopo la pena: queste saranno le fregiature che tu portarai nel vestimento reale. Tu sai bene, che lo Sposo eterno fece il simile, perocché sopra il vestimento suo pose le molte pene,.flagelli, strazii, scherni e villanie, e nell’ultimo l’obbrobriosa morte della croce. Dico ancora che scalda e consuma la freddezza: scaldasi, dico, del fuoco dell’ ardentissima carità, il quale mostra per desiderio spasimato dell’onore di Dio nella salute del prossimo, portando e sopportando i difetti suoi; e gode co’ servi di Dio che godono, e piange con gli iniqui che sono nel. tempo del pianto, per compassione ed amaritudine che porta dell’offesa che fanno a Dio; e dassi volentieri ad ogni pena e tormento per riducerli allo stato di coloro che godono e che vivono innamorati delle dolci e reali virtù: dico, che consuma il freddo, cioè la freddezza dell’ amore proprio di sé medesima, il quale amore proprio accieca l’anima, e non le lassa cognoscare, nè sè, nè Dio, e tollele la vita della grazia, ed ingenera impazienzia, e la radice della superbia mette allora fuore i rami suoi, unde offende Dio ed offende il prossimo con disordinato affetto; ed é incomportabile a sè medesimo ’(B), e.sempre ribella all’obbedienzia sua,
tutto questo fa l’amore proprio di sè, ma il vero vestimento detto tutti gli consuma e tolte via, c^ rimane nel lume della divina grazia e non va per la tenebre; ma in verità va per la via del consumato ed immacolato Agnello, c per la porta di