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flJi*Abbadessa del monasterio di santa Marta da (Siena ed a suora Niccolosa di detto monastero (A).

..*’. ’ f ! ‘ I. Del conoscimento di noi medesimi e della ò rina bontà in noi, ebe ci convien procurare per mezzo dell’orazione e della considerazione della propria miseria, per mortificare la propria volontà.

II. Che. ciò. fa.coll’odio e dispiacimento del peccato, e con l’amore all’onore di Dio, ad esempio di Gesù Cristo medesimo.

III. L'esorta a dimostrare il desiderio d’aver quest’odio e quest’amore, prima con ^spogliarsi della propria volontà, secondo con l’esercizio dell’obbedienza.

IV. Esorta l’abbadessa ad essere obbediente a Dio, in portare le fatiche impostele da lui, nè scusarsi con pretesto di virtù, o delle proprie consolazioni, ed a governare ciascheduna, secondo la loro esigenza; ed esorta I’ altre monache all’obbedienza ed umiltà, pregando s. Lucia, s. Maria Maddalena e s. Agnese per ottenere le virtù.

Al nome di Jesù Cristo crocifisso

di Maria dolce.


I. voi, dilettissima e carissima madre, e suora madonna ed a te, figliuola e suora Niccolosa. Io Catarina, inutile serva di Jesù Cristo

vostra, scrivo e voglio fare a voi l’oflizio che fa il servo al Signore, perocché sempre porta e reca. Così io voglio sempre portare voi nel cospetto del dolcissimo Salvatore; c