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ciaste; crescendolo ogni dì perfettamente; se volete esser ricevuti nelle braccia del padre, come figliuoli morti dimanderete la vita, e io spero per la bontà di Dio cbe voi l’averele, purché voi vi vogliate beae umiliare e cognoscere i difetti vostri.
II. Ma io -mi lagno fortemente di voi, se egli è vero quello che di qua si dice, cioè, che voi abbiate posta la presta a’ chierici (B). Se questo è vero, egli ha grandissimo male per due modi: l’uno perchè ne offendete Dio, perocché noi potete fare con buona coscienzia.
Ma pare a me che voi perdiate la coscienzia ed ogni cosa buona, e non pare che s’attenda ad altro che a beni sensitivi e transitorj, che passano come il vento. E non vediamo che noi siamo mortali e doviamo morire, e non sapiamo il quando; e però è grande stoltizia di tollersi la vita della grazia, ed esso medesimo darsi la morte. Non voglio che facciate più così, che a questo modo volgereste il capo a dietro; e voi sapete che colui che comincia non è degno di gloria, ma la perseveranzia infino al fine.
Così vi dico; che voi non verreste in effetto della pace se non con la perseveranzia della umiltà, non facendo più ingiuria, nè scandalo a’ ministri e sacerdoti della santa Chiesa. E questa è l’altra cosa ch’io vi dicevo, che v’era nociva e male, ed oltra al male, che si riceve per l’offesa di Dio, come detto è, dico che questo è guastamento della vostra pace, perocché sapendolo il padre santo concepirebbe maggiore indignazione verso di voi. E questo è quello che ha detto alcuno de cardinali, che cercano e vogliono la pace volentieri, sentendo ora questo dicono, non pare che questo sia vero, che egli vogliano pacificarsi, perchè se fusse vero si guardarebbono d’ogui minimo atto che fosse contra la volontà del santo padre ed a’ costumi della sanla Chiesa. Credo che queste simili parole possa dire il dolce Cristo in terra, e ha ragione
cagione di dirlo se egli il dice. Dicovi, carissimi padri, e pregovi che non vogliale impedire la grazia