Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/268

268

a68 * * ì. Ik. ...» A BENUCCIO DI PIERO E BERNARDO DI MISSER DBERTO.DE BELFORTI (. r ) » f *)f * r.Mi ,’/.’ ’ OA VOLTERRA (A).. ’ ’* ‘ M ’. . lì t li»-’ mi; r r » -i«*k oi’ij ( t i i ti oì~ i(i " i !!.. nr.l d ‘ ì. ’. 1, l fi » « ’ i j.  :. * I. Dimostra come la vera pace eoo Dio si trova oell’ eiercizio delle virtù radicate nell’amore del medesimo Iddio, e come . *s’ acquisti io virtù del sangue di Gesù Cristo.

II. Come questo amore si deve stendere all1 amore de! prossimo.

III. Come sia proprio di chi ama il prossimo mortificar sè medesimo.

IV. L’ esorta a procacciar questa pace pèr mezzo di quest’amore.

Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. ilarissimi figliuoli in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a voi con desiderio di vedere il cuore e Y affetto vostro e l’anima vostra pacificata con Cristo crocifìsso, perocché altrimenti non potreste partecipare la divina grazia. Voi sapete, figliuoli miei, che solo il peccato è quello che fa cadere Y uomo nella guerra col suo Creatore. In che modo dunque potremo fare questa pace, poiché siamo caduti nella guerra mortale per le colpe nostre, e condannati siamo alle pene eternali, se pace non ci ha? Io voglio per certo che procacciamo il modo, poiché noi siamo caduti in tanto pericolo e danno dell’anima

del corpo; c modo non