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264 ci ha fallo manifesto che Dio ci ama inestimabilmente, e non vuole altro che il nostro bene, però che se elli avesse voluto altro,.non ci averebbe dato sì fatto ricompratore. 0 inestimabile e dolcissima carità; la caverna del corpo tuo è aperta per lo calore del fuoco deU’amore della nostra salute. Tu, Dio eterno,se’ fatto visibile, e dato ci hai il visibile prezzo, acciò che la bassezza dell’intelletto nostro non abbi scusa di non potersi levare, però che, tu se’ fatto basso, ed insiememente la bassezza è unita coll’altezza..

III. Così dunque per forza d’amore si levi lo intelletto e T affetto dell’ uomo,, cognoscendo in te la bas* sezza della tua umilia, ed a cognoscere l’altezza ed eccellenzia della tua carità, deità eterna: così dicesti In,- dolce ed amoroso Verbo; Se io sarò levalo in alto,,ógni cosa tirarò a me. Quasi f volesse dire questa dolce verità eterna; se io sarò abbassato alla umiliazione della obrobriosa morte della croce, io trarrò i cuori vostri all’altezza della divinità e carità increata; perocché tratto il cuore dell’ uomo, si può dire che sia. tratto tutto.d’ affetto, e le potenzie dell’anima con tutti li eserciti spirituali e temporali. Ed anco perchè ogni cosa creata è fatta in servizio dell’uomo; tratto dunque l’uomo è tratto tutto. E però disse: Se io sarò levato in alto, ogni cosa trarrò a me.

IV. Bene è dunque da aprire l’occhio dell’intelletto re ragguardare l’affetto del suo Creatore. Voglio dunque che pensiate, carissimi fratelli, che quando l’occhio dell*intelletto è offuscato coll’amore proprio sensitivo, non può cognoscere questa verità; perocché come l’occhio infermo pieno di terra e di carne 11011 può vedere la luce del sole, così l’occluo dell’anima non può vedere se egli è ricoperto di terra di disordinato amore ed affetto del mondo, cioè di queste cose transitorie che passano come il vento, e se egli è ricoperto d’ affetto carnale non vivendo onestamente, ma disonestamente, s’involge nel loto della carnalità, la quale miseria fa diventare l’uomo animale bru-