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Annotazione alla Lettera 193.

(.’/) Pietro Gambacorta,- cn: scrisse «anta Caterina la presente lettera, era di quel tempo capo della repubblica di E’iVa, per non dirlo signore, giacché a suo talento raggirava le macchine tutte di quel governo. Dominò più anni con assai prospero corso di fortuna, rottogli in fine dalla perfidia di Jacomo Appiani suo confidente, che a tradimento 1’ uccise I’ anno 1393, insieme con due suoi figliuuli, spianandosi cou tal morte la via per cni giunse a mettersi in signoria di quella città. Nella parte seconda della vita di s. Caterina, capo ottavo, è detto come dopo la fine della peste del 1374, nella qnale l’eroica

maratigliosa carità della* santa Patera resa celebre per tntta Toscana, molte persooe pie della cittA di Pisa l’arcano fatta richiedere per lettere e per messaggi che volesse degnarsi di andare a quella città. Fra quelli cbe le scrìssero, ano d«*bb* essere stato questo Pietro Gambacorti, capo delh fazione dei Bergolini, allora prevalente. , S. Caterina. Opere. T. VL iS