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252 e vedere, e però non mi distendo a narrarle a voi, che so che sete di buon cognoscimento; e cognoscete la verità di quello che è, e così la tenesté, confessasté e faceste riverenzia. Increscemi che io veda tanto insalvatichita l’anima vostra, che faccia contra questa verità. Come il paté la coscienzia vostra, che voi, il quale sete stato figliuolo obbediente e sovvenitore della santa Chiesa, ora abbiate ricevuto sì fatto seme, che non produce altro che frutto di morte? E non tanto che dia morte a voi, ma pensate a’quanti Sete cagione dell’anima e del corpo/ de’quali vi converrà render ragione dinanzi al sommo Giudice. Non più così per l’amore di Dio: umana cosa è il peccare, ma la perseveranzia nel peccato è cosa di dimonio. Tornale a voi medesimo, e ricogrioscete il danno dell’anima e del corpo, che la colpa non passa impunita, massimamente quella che è fatta conira la santa Chiesa.

Questo sempre s’è veduto; però vi prego per amore del sangue, che con tanto fuoco d’amore fu sparso per voi, che umilmente torniate al padre vostro, che vi aspetta con le braccia aperte con gran benignità per fare misericordia a voi e a chiunque la vorrà ricevere.

Levisi la ragione col libero arbitrio, e cominciamo a rivoltare la terra di questo disordinato e perverso amore, cioè che 1’ affello che è tutto terreno, e d’ altro che di cose transitorie non si vuole nutricare, le quali passano tutte come il vento senza alcuna fermezza o stabilità, diventi celestiale, cercando i beni del cielo, quali sono fermi e stabili, che insù non hanno alcuna mutazione.1 Y. Apriamo la porta della volontà a ricevere il seminator vero Cristo dolce Jesù crocifìsso, il quale porge nélla mano del libero arbitrio il seme della dottrina sua, il quale seme produce i (rutti delle vere e reali virtù, le quali virtù col lume il libero arbitrio ha scelte dalla terra, cioè che le virtù non le ha seminate nè ricolte in sè per’ veruno terreno, amore o piacere umano, ma con odio e dispiacimento di sè