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932 * i miseria di vedere contaminare e fare tanto contra la verità ? Vedere l’Agnello essere perseguitato da’lupi, e vedere mettere l’anime nelle inani delle dimonià, e smembrare la dolce "sposa di Cristo? Quale cuore è sì" duro che non -ammolli ? Quale occhio è quello che non spanda fiume di lagrime ? Quale Signore si può tenere che non dia tutta la forza sua per sovvenire alla fede nostra ? Solo li amatori di loro medesimi sono quelli cbe non si sentono; indurati sono i cuori loro per lo proprio amore, come quello di Faraone. Non pare che la divina bontà voglia che il cuore vostro sia di sì fatta durizia, e però vi chiama a sovvenire alla sua sposa. Ammollisi dunque il cuore’vostro, e siate virile con sollicitudine e non con negligenzia!

venite festinamente e non tardate più, che Dio sarà per voi. Non è da aspettare tempo, perocché porta pericolo. Adunque venite e nascondetevi nell’arca della santa Chiesa sotto l’ale del vostro padre papa Urbano VI, il quale tiene le chiavi del sangue di Cristo.

Io so, che se sarete virile, vi studiarete di compire la volontà di Dio, non curando di voi medesimo, altrimenti no. E però dissi che io desiderava di Vedervi cavaliero virile, e così vi prego’ per l’amore di Cristo crocifisso che siate. Che grande vergogna è à’ signori del mondo e spiacevole a Dio,’di vedere tanta freddezza nelli cuori loro, che per ancora altro che con parole non hanno sovvenuto a questa’ dolce sposa!

male darebbero la vita per questa verità, quando della sustanzia temporale ed adjutorio umano le fanno caro.

Credo che grande reprensione n’averanno. Non voglio che facciate così voi; ma con grande allegrezza diamo la vita se T bisogna. Perdonatemi se troppo’v’ho gravato di parole. L’amaritudine delle colpe e l’amore della santà Chiesa, me ne scusi^ dinanzi a’ Dio ed a voi. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.

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