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Iella, qnant nnque sì telanti dell’ anime. e degnali dal cielo di s t ra orili un rj favori, non allro fecero a prò del loro parlilo, che dare ubbidienza a Clemente cbe areauo per legittimo pontefice, ed al suo successore, senza distendere l’iiidiiMrie della loro carila inverso degli altri. E cerio riuscirà strano a risguardo specialmeniu di s. Vincenzo, the tanto faticò a guadagnar* anime a Dio, su trovandosi non rii rado in p»e»i cbe seguivano il partito d’Urbano.

come erano le proviocie della Francia suddite allora a’ re inglesi e la Brettagna, non s’adoperava a far acquisto delle anime di tanti scismatici, quanti erano i seguaci d’Urbano, e tulli fuori della via di salute, come egli avea scritto al dire del It iluzio; staudu tutto a condurre gli eretici alla fede ed i peccatori a penitenza; e pure nulla affatto egli impiegò del suo grandissimo zelò iu quell’opera, per quanto se n’ lia nella sua leggenda.

//) Che i servi suoi andassero in tanta tenebre. Ciò che qui dicesi dalla santa, credo essere lerissimo, se intendasi della maniera che qui accenno; cioè (piando essi a calde istanze chiedano al Signore, per sictirare le loro coscienze d’ essere in ciò illuminati ? e s.ugolarmcute, se d’ordine del Signore devon impiegarsi ad altrui beneficio. E veramente non si può pensare, che Iddio sostenga, che uomini priulegiati delle sue grazie più singolari, e che hanno tutti ì segn1 di essere suoi amie? prediletti, usino deU’aulorilà che loro ne proviene, per condurre gli uomini nell’errore. Di s. Vincenzo Ferrerio consta, come è dello nella nota superiore, che nulla o pochissimo si adoperò per la causa di Clemente e dei successori di lui, ma in vece, quando a Dio piacque, usò ogni sforzo per estinguere lo scisma, confortando Benedetto XIII a piegarsi id accomodamento, e abbandonandolo come il vide ostinato, e inducendo a lare, lo stesso il re d’Arragona.

/) Non vi muova la passione propria. Ragione precipua, per cni si volle accagionare il re Carlo d’aver favorito lo scisma, si è l’interesse che egli e i Francesi vi avevano, per riporre la sedia pontificia iu Avignone.

(A) Perchè avete costà la fontana della scienzia. Di questo bello aggiunto onora sauta Caterina l’Uimersità di Paridi. Questa, come la più antica della cristianità fondnM del 791 da Carlouiagno, cosi fu riputata come madie e maestra dell’altre, ed ebhesi a tulli i tempi per la più illustre; celebrata perciò da’sommi pontefici e dagli scrittori con elogj sublimi; essendo da essa usciti i più antichi e rinomati autori, che abbiano scritto delle scienze dinne.

E composta di quattro facoltà, e contiene sessautalrè collegi, de’qnali il primo è quello detto di Sorbona, da cui assai volte (’Università tutta trae il nome, appellandosi per molli la Sorbona.

(L) L’amore della vostra salute in’, costringe a più tosto dir vele a bocca con la presenzia. Cbe la sanla bramasse di portarsi a Napoli a ridurre quella reìna all ubbidienza d’Urbano, si ha dalla sua leggeuda; e che pure avesse in-desiderio di passare in Francia a questo fine stesso, vedtsi da queste ultime parole della lettera.