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203 Dio v’ha dato: e vogliate che i difetti chesi truovano per lo reame vostro siano puniti, e Ja virtù esaltata, però tutló questo paritene alla divina giustizia di fare.
La terza cosa si e d’ osservare la dottrina che vi dà questo maestro in croce, che è quella cosa che più desidera 1’ anima mia di vedere in voi, ciò è l’amore e dilezione col prossimo vostro, col quale tanto tempo avete avuto guerra; però che voi sapete bene, che senza questa radice dell’amore, l’arbore dell’anima vostra non farebbe frutto, ma seccarebbesi, non potendo trarre a sè l’umore della grazia stando in odio.
II. Oimè, carissimo padre, che la prima dolce Verità ve lo insegna, e lassa per comandamento d’ amar
Dio sopra ogni cosa ed il prossimo come sè medesimo!
egli vi diè 1’ esemplo pendendo in sul legno della santissima croce, gridando i giudei cruci/ìge / ed egli grida con voce umile e mansueta: Padre3 perdona a costoro che mi crocifiggono, che non sanno che si fare. Guardale la sua inestimabile carità, cbe non tanto che egli perdoni, ma gli scusa dinanzi al padre. Che esemplo e dottrina è questa; che il giusto che non ha in sè veleno di peccato sostenga dall’ingiusto per punire le nostre iniquità ? 0 quanto si debba vergognare l’uomo che seguita la dottrina del dimorilo e della sensualità, curandosi d’ acquistare ricchezze del mondo e di conservarle; che tutte sono vane e passano come il vento; che dell’anima sua e del prossimo suo, che stando in odio col prossimo ha odiocon sè medesimo, perchè 1 odio il priva della divina carità: beile è stolto e.cieco che egli non vede, che col coltello dell’ odio del prossimo suo uccide sè medesimo!
e però vi prego e voglio che seguitiate Cristo crocifisso, e siate amatore della salute del prossimo vostro, dimostrando di seguitare l’Agnello, che per fame dell’onore del Padre e salute dell’anime, elesse la morte del corpo suo. Così fate voi, signor mio: non curate di perdere della sustanzia del mondo, che il perdere vi farà guadagno, purché- potiate pa—