Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/197


197
  • 97 A. DNA MANT£LLÀTA DI SANTO DOMENICO CHIAMATA CÀTÉJUNA DI SCETTO (A I. Desidera vederla vera sposa e serva di Gesù Cristo coiracqnisto delle virtù, mostrando come queste s’acqnislano nell’amore di Dio, e si partoriscono nella carità verso il prossimo.

II. Dell’ amore perfetto con cui dobbiamo amare il prossimo, ed i serti di Dio in particolare; e come dobbiamo amare qnelli che sono in peccalo mortale; onde esorta dotta donna a qnest’ amore per esser vera sposa di Gesù Cristo..

attera 183» \ Al nome ili Jesà Cristo crocifisso e di Maria dolce.

( I. ilarissima suora

figliuola mia in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava- de* servi di Jesù Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue suo, con desiderio di vederti vera serva c sposa di Cristo crocifisso.


Serve dobbiamo essere, perche siamo ricomperate del sangue suo; ma non veggo cli

del nostro servizio noi potiamo fare utilità a lui: dobbiamo adunque fare utilità al prossimo nostro, perocché egli è quel mezzo dove noi proviamo ed acquistiamo la virtù.


Sappi, che ogni virtù riceve vita dall’amore; e l’amore s’acquista nell’ nmore, cioè levando Inocchio dell’intelletto nostro, e ragguardare quanto siamo amali da Dio: vedendoci amare, non potiamo fare che noi non amiamo: amandolo, abbracciamo le virtù j.er affetto .S» Caterina. Opere. T. VI, ‘ 14