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I9I il quale è tagliato e non dibarbicato: tagliato è quando già ha levato il desiderio suo dal mondo’e postolo in Dio; ma avvelo posto imperfettamente: evvi rimasta la radice, e però ha messo il figliuolo da lato, e cosi si manifesta nelle cose spirituali, unde se gli manca la consolazione di Dio e rimanga la mente sterile ed asciutta, subito si conturba e contrista in sè medesimo e sotto colore di virtù, perchè gli pare essare privalo di Dio, diventa mormoratore e ponitore di legge a Dio, ma se egli fusse veramente umile con vero odio e cognoscimento di sè f si reputarebbe indegno della visitazione che Dio fa nell’anima, e riputarebbesi degno della pena che sostiene, quando si vede essare privato per consolazione e non per grazia di Dio: pena sostiene allora, perchè gli conviene lavorare con ferri suoi, sicché la volontà spirituale ne sente pena sotto colore di non. offendare a Dio; ma ella è la propria sensualità, e però T anima umile, che liberamente ha tratta la barba della superbia con aifettuoso amore, ed ha annegata la volontà, cercando sempre l onoie di Dio e salute dell’anime, non si cura di pene, ma con più riverenzia porta la mente inquieta, che quieta, avendo rispetto santo, cioè, che Dio gl’il dà e concede per suo bene, acciocché ella si levi dalla imperfezione e venga alla perfezione!

quella è la via da farvela venire; perocché per quella cognosce meglio il difetto suo e la grazia di Dio, la quale trova in sè per la buona volontà che Dio le ha data, dispiacendoli il peccato mortale, ed anco per considerazione che ella ba de’difetti e delle colpe antiche e presenti, ha conceputo odio conira sè medesima, ed amore alla somma elerna volontà di Dio, e però le porta con reverenzia, ed è contenta di sostenere dentro e di fuore in qualunque modo Dìo gliel concede, purché possa adempire in sè e vestirsi della dolcezza della volontà di Dio, d’ogni cosa ^ode, e quanto più si vede privare di quella cosa che araa,o consolazione da Dio, come detto è, o dalle creature,