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ALLA DETTA MONNA ALESSA.

I. L’ esorta ad esser serva fedele e sposa a Dio, desiderando di palir pene per onor suo, annegando la propria volontà, e seguitando la via di Gesù Cristo io continue orazioni per salute dell’anime, per la riforma della santa Ch»esa, e per I’ aiuto del sommo pontefice, giacché pareva che egli facesse sperare la pace che si bramava.

Ì79» Al nome di Jtsìi Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. ilarissima figliuola in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de* servi di Jesù Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue suo, con desiderio di vederli serva e sposa fedele al tuo Creatore, acciocché mai non ti sciogli della verità, ma per amore della verità desideri di portare pena, sostenendo senza colpa infino alla morte, perciocché nelle pene, neile fadighe, annegandovi dentro la propria volontà sensitiva, l’anima s’ accosta più al suo Creatore, e fassi una volontà con lui. Bisogno c’ è adunque di portare e di perdere noi medesimi; così saremmo atte a piangere e offerire umili e continue orazioni dinanzi da lui per suo onore e per salute dcH’anin.e; perocché noi dobbiamo essare gustatrici e mangiatrici di questo dolce e glorioso cibo: ma guarda, carissima figliuola, che tu non t’ingannassi, perocché inganno sarebbe, quando tu volessi mangiare alla mensa del Padre Eterno, e