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Annotazioni alla Lettera 173.


(A) Ancora questa lettera nell'antiche impressioni era posta due volte, cioè al numero 185 ed al numero 322, variando solamente nel titolo; poiché ove al primo de' citati numeri vedeasi scritta a monna Cecca di Clemente, ed a certe altre sue figliuole; al secondo s’aveva a monna Giovanna di Capo, ed altre figliuole in Siena, di che si vede che essendo indirizzata a più persone, fu il titolo variato a capriccio di chi ne fece le copie, spettando la lettera sì a questa Giovanni di coi si parlò pur ora, e si a Cecca di Clemente Gori, della quale e già si è parlato e sì parlera in seguito, (B) 1 falli del passaggio, ec. Come ardentemente bramavasi dalla santa l’impresa di Terra Santa, cosi mai finita di tornarti su colla penna, daudone knone speranze a’suoi familiari ed efficaci impilisi a’ prìncipi e signori. Trattatasi d’ essa assai caldamente del 1374 e del 1375, prima che nascessero le turbolenze deMa loscana.

((.*) Ora a (juesli dì è venuto /’ ambasciatore della regina di Cipri, e parlottimi. Eleonora reina di Opri, figliuola del principe d’Antiocbi , e vedova del re Pietro I, governava quell isoli nella minorità del figliuolo Pietro II, detto a cagione dell’età, Pierino.

Come quell’ isola era sopra ogni altra esposta ag insulti de’ barbari infedeli, onde anche perciò stava raccomandata a Raimondo Berengario, gran maestro di Rodi, ed » suoi cavalieii d ordine di Gregorio XI, così questa principessa, seguendo i sentimenti del re suo sposo, 1100 desisteva dal stimolare il pontefice all impresa contro agl’infedeli, inviandogli di questi giorni ambasciatore, il quale di questa spedizione favellò colla santa forse d’ordine della reina, essendo bene a lotti noto quanto intorno a ciò ella faticasse continuo.

Credo che la sauta a questo tempo fosse in Pisa, ove questo signore s, portò ad aspettarsi il comodo dell’ imbarco p«r AvU guone.

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